COMUNICATO STAMPA
Torino, 29 agosto 2016
IPLA: Myriophyllum aquaticum nel Po - Facciamo il punto
Necessario coinvolgere il Ministero dell’Ambiente e produrre un piano di monitoraggio, controllo ed eradicazione
In letteratura la gestione del Myriophyllum aquaticum è trattata ampiamente dal “Plant Protection Service” di Wageningen (NL) e dal “Centre for Ecology and Hydrology” di Wallingford (UK). Nell’ampio documento dedicato al tema - pubblicato nel 2011 - si esplicita che in caso di un’infestazione allo stadio iniziale occorre “rimuovere il prima possibile le piante”, sottolineando che tale procedura è “relativamente semplice”. Le medesime indicazioni sono venute dal “Gruppo di Lavoro sulle Specie esotiche della Regione Piemonte” quando il 25/7 ha invitato il Comune a procedere celermente con la “eradicazione rapida” sottolineando che “anche se si tratta di una pianta acquatica radicata sul fondo, è facilmente asportabile con una debole trazione meccanica, si deve tuttavia porre molta attenzione a non disperdere in acqua frammenti e/o parti di questa pianta in quanto le parti disperse sono in grado di generare autonomamente nuovi esemplari”.
In seguito alle segnalazioni inviate, il Comune di Torino ha opportunamente deciso di avviare un intervento preliminare di controllo della specie effettuato manualmente e tenendo in considerazione le indicazioni di massima dell'IPLA e del “Gruppo di Lavoro sulle Specie esotiche della Regione Piemonte”, evitando lo sfalcio meccanico e riducendo il rischio di dispersione delle piante a valle della zona di attuale diffusione con uso di barriere mobili. Attualmente è in corso un monitoraggio della presenza della specie sul fiume da parte di ARPA e altri enti, che tuttavia ha evidenziato la persistenza di nuclei di potenziale nuova espansione anche se, ad oggi, la sostanziale totalità delle piante che si osservano sono specie autoctone.
Ben sapendo che l'intervento effettuato non può che essere considerato preliminare, ora occorre coinvolgere il Ministero dell’Ambiente allo scopo di segnalare a livello nazionale e sopranazionale l’emergenza e, soprattutto, redigere e mettere in pratica un “Piano di monitoraggio, controllo ed eradicazione” della specie, individuando modalità ottimali, seguendo le esperienze già conosciute e sapendo che l’intervento in un ecosistema come quello rappresentato dal fiume Po impone la massima attenzione per salvaguardare la biodiversità e la qualità dell’acqua che è oggi assai migliore rispetto al passato.
L’IPLA, che il 25/8 scorso ha inviato a Regione Piemonte e Comune di Torino una nota informativa sulla infestazione in atto, rinnova la piena disponibilità a fornire ai propri Enti proprietari tutto il supporto tecnico necessario, sia nella redazione del piano, che nelle fasi di intervento e monitoraggio, coordinandosi con altri Enti incaricati o preposti e nelle modalità che verranno prefigurate.