COMUNICATO STAMPA
Torino, 10 dicembre 2015
Castagno, un masterplan per il rilancio della filiera. La presentazione venerdi 11 dicembre in Consiglio Regionale
Promosso da Disafa dell’Università di Torino, Centro di Castanicoltura, IPLA e Uncem. Alle 14,30 in Sala Viglione (via Alfieri 15) a Torino, incontro con gli assessori regionali Valmaggia e Ferrero
A partire dal Ventesimo secolo la storia del castagno è stata segnata da successi, abbandoni, fasi di declino e tentativi di recupero e valorizzazione, in stretta relazione con gli avvenimenti che hanno caratterizzato l'evoluzione culturale, sociale ed economica nella montagna italiana negli ultimi cento anni. Eppure, nell’ultimo decennio, un attento lavoro svolto dal Centro di Castanicoltura voluto dalla Regione Piemonte, con Enti locali (Città del Castagno e Comunità montane in particolare), Ipla e Università di Torino, ha dato risposte positive per il rilancio di 200mila ettari di castagneti. Uno straordinario simbolo della biodiversità italiana e alpina. Lotta biologica ai parassiti, costituzione di un arboreto, fornitura di vivai, formazione dei tecnici, divulgazione scientifica. Azioni fondamentali curate dall’Università con il Disafa e Ipla in particolare, per ridare vita a una porzione importante del patrimonio forestale. “Un'azione di rilancio complessiva dell’intero comparto della castanicoltura è ormai ineludibile affinché estese aree castanicole del Piemonte vengano presto sottratte all'abbandono, il cui protrarsi potrebbe avere conseguenze imprevedibili anche sulla stabilità dei versanti e, di conseguenza, sull'assetto idrogeologico”, spiegano Gabriele Loris Beccaro, docente universitario del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, e Igor Boni, Amministratore dell’Ipla. Non solo abbandono: il grande lavoro fatto dal Centro di Castanicoltura è di trampolino per nuove azioni condivise con la Regione, in particolare con gli Assessorati alla Montagna e all’Agricoltura. “La filiera del castagno è determinante per le Alpi e per tutta la montagna italiana – spiega Lido Riba – Non esistono altre filiere così complete e ricche. Il Piemonte ha già fatto grandi passi in avanti dopo decenni di abbandono. Dobbiamo fare di più e dobbiamo aumentare gli sforzi, l’impegno, usare bene le risorse europee possibili, lavorare con le Unioni montane”. “Castagno, simbolo vivente della biodiversità italiana. Ma spesso non siamo capaci di difenderla e di valorizzarla”, scriveva il 24 ottobre 2014 Paolo Peirone sulla Stampa.
Serve un globale progetto di rilancio che possa guidare il Piemonte nella crescita della filiera, dal frutto al legno. Proprio come avvenuto in passato per la vite, per il nocciolo. Su queste specie si sono costruite due delle più importanti filiere economiche – legate all’agroalimentare d’eccellenza – del Piemonte. Così deve essere per il castagno oggi. Il rilancio tocca l’intera filiera, con un grande lavoro che dovranno fare le Unioni montane di Comuni sul loro territorio, con il Centro di Castanicoltura, l’Università, l’Ipla. Le azioni sono molteplici: sviluppo di nuovi prodotti con legno di castagno, miglioramento della produzione, trasformazione e commercializzazione del frutto, creazione di marchi di qualità legati al territorio di provenienza per il frutto, il legno e gli altri prodotti non legnosi, gestione forestale attiva e certificazione, formazione, diffusione e comunicazione, ai tecnici, agli Amministratori, ai cittadini. Questi i principali punti del Masterplan Castagno Piemonte che verrà presentato venerdì 11 dicembre a Torino, nella Sala Viglione del Consiglio regionale (incontro aperto al pubblico, registrazione sul sito internet www.uncem.piemonte.it, nella sezione Appuntamenti) in via Alfieri 15, dalle ore 14,30. Saranno presenti gli assessori regionali all’Agricoltura Giorgio Ferrero e alla Montagna Alberto Valmaggia. Il Masterplan verrà presentato, a più voci, da Lido Riba e Marco Bussone, presidente e vice dell’Uncem, da Gabriele L. Beccaro, Alberto Alma, Paolo Gonthier del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, da Igor Boni e Mario Palenzona dell’Istituto per le Piante dal legno e l’Ambiente. Da Mario Perosino e Marco Corgnati, funzionari del settore Agricoltura e Foreste della Regione, l’illustrazione delle misure del Psr 2014-2020 alle quali è possibili attingere per far crescere la filiera. Invitati tutti i Consiglieri regionali; hanno già confermato la presenza Antonio Ferrentino ed Elvio Rostagno.
Torino, 10 dicembre 2015